Informazioni di mercato Gli operatori di mercato si concentrano sull'insediamento del nuovo presidente USA
I prezzi del greggio hanno registrato poche variazioni all'inizio delle contrattazioni.
Gli operatori di mercato attendono l'insediamento del presidente statunitense Donald Trump il 20 gennaio. Trump ha ripetutamente avvertito che la sua amministrazione imporrà una tariffa del 25% su tutte le importazioni da Messico e Canada una volta entrato in carica. Gli operatori attendono anche di vedere se il ritorno di Trump avrà un impatto sulle recenti sanzioni statunitensi contro la Russia, che hanno reso più difficile per gli acquirenti stranieri l'acquisto di greggio, prodotti petroliferi e altre materie prime. Il presidente eletto aveva precedentemente promesso di porre fine al conflitto Russia-Ucraina subito dopo il suo insediamento.
Un'altra sfera di incertezza è rappresentata dalla politica di Trump nei confronti dell'Iran e del Venezuela.
Resta da chiedersi se terrà fede alla sua minaccia di inasprire le sanzioni contro l'Iran ed eventualmente il Venezuela.
I mercati seguono con attenzione anche la situazione in Medio Oriente, dove le tensioni continuano dopo l'accordo di cessate il fuoco del 19 gennaio. A gennaio, le tensioni tra Israele e il gruppo militante palestinese Hamas, nella Striscia di Gaza, sembravano essersi attenuate.
L'accordo porrebbe fine a una guerra durata 15 mesi che ha portato a cambiamenti politici fondamentali in Medio Oriente e ha minacciato le rotte di navigazione globali come il Mar Rosso. La fase di sei settimane includerebbe un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di 33 ostaggi da parte di Hamas, tra cui donne, anziani e cittadini israeliani e statunitensi feriti. In cambio, Israele rilascerebbe centinaia di prigionieri e le truppe israeliane si ritirerebbero dalle aree popolate.
Un'altra sfera di incertezza è rappresentata dalla politica di Trump nei confronti dell'Iran e del Venezuela.
Resta da chiedersi se terrà fede alla sua minaccia di inasprire le sanzioni contro l'Iran ed eventualmente il Venezuela.
I mercati seguono con attenzione anche la situazione in Medio Oriente, dove le tensioni continuano dopo l'accordo di cessate il fuoco del 19 gennaio. A gennaio, le tensioni tra Israele e il gruppo militante palestinese Hamas, nella Striscia di Gaza, sembravano essersi attenuate.
L'accordo porrebbe fine a una guerra durata 15 mesi che ha portato a cambiamenti politici fondamentali in Medio Oriente e ha minacciato le rotte di navigazione globali come il Mar Rosso. La fase di sei settimane includerebbe un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di 33 ostaggi da parte di Hamas, tra cui donne, anziani e cittadini israeliani e statunitensi feriti. In cambio, Israele rilascerebbe centinaia di prigionieri e le truppe israeliane si ritirerebbero dalle aree popolate.